Bienaventurado el que lee, y los que oyen las palabras de esta profecía, y guardan las cosas en ella escritas: porque el tiempo está cerca.Apocalipsis 1.3.
Allora Paolo, dopo che il governatore gli fece cenno di parlare, rispose: «Sapendo che da molti anni tu sei giudice di questa nazione, con piú coraggio parlo a mia difesa.
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Non piú di dodici giorni fa come tu puoi verificare, io salii a Gerusalemme per adorare.
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Or essi non mi hanno trovato nel tempio a disputare con alcuno, o a incitare la folla né nelle sinagoghe né per la città;
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né possono provare le cose delle quali ora mi accusano.
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Ma questo ti confesso che, secondo la Via che essi chiamano setta io servo cosí il Dio dei padri, credendo a tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti,
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avendo in Dio la speranza, che anch'essi condividono, che vi sarà una risurrezione dei morti, tanto dei giusti che degli ingiusti.
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Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.
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Ora, dopo molti anni, io sono venuto a portare elemosine e offerte alla mia nazione.
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Mentre facevo questo, essi mi hanno trovato purificato nel tempio, senza alcun assembramento o tumulto.
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Ma vi erano alcuni Giudei dell'Asia che dovevano comparire davanti a te per accusarmi, se avevano qualcosa contro di me.
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O questi stessi dicano se hanno trovato alcun misfatto in me, quando stavo davanti al sinedrio,
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a meno che sia per questa sola parola che io gridai stando in piedi in mezzo a loro: E' a motivo della risurrezione dei morti che oggi vengo giudicato da voi.
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Quando udí queste cose, Felice, che era ben informato sulla Via, rinviò il processo, dicendo: «Quando verrà il tribuno Lisia, prenderò in esame il vostro caso».
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E ordinò al centurione che Paolo fosse custodito, ma che avesse una certa libertà, senza impedire a nessuno dei suoi di prestargli dei servizi o di venire a trovarlo.