Io t'invoco, o Dio, perché tu mi esaudisci, tendi il tuo orecchio verso di me, ascolta le mie parole. Salmi 17.6
Daily reading in version LND - Italian


Lamentazioni 3
Lamentazioni 4
Lamentazioni 5
Giovanni 18.1-27

Lamentazioni 3


1
Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione sotto la verga del suo furore.
2
Egli mi ha guidato e mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.
3
Sí, contro di me egli ha volto ripetutamente la sua mano tutto il giorno.
4
Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha frantumato le mie ossa
5
Ha costruito bastioni contro di me, mi ha circondato di amarezza e di affanno.
6
Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come i morti da lungo tempo.
7
Mi ha costruito attorno un muro, perché non esca; ha reso pesante la mia catena.
8
Anche quando grido e chiedo aiuto a gran voce, egli rifiuta di ascoltare la mia preghiera.
9
Egli ha sbarrato le mie vie con pietre tagliate, ha reso i miei sentieri tortuosi.
10
Egli è stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti.
11
Ha deviato le mie vie, mi ha dilaniato e mi ha reso desolato.
12
Ha teso il suo arco e mi ha fatto il bersaglio delle sue frecce.
13
Ha fatto penetrare nel mio cuore le frecce della sua faretra.
14
Sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno.
15
Mi ha saziato di amarezza, mi ha fatto bere assenzio,
16
Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha coperto di cenere.
17
Hai allontanato la mia anima dalla pace, ho dimenticato il benessere.
18
Ho detto: «E' scomparsa la mia fiducia e la mia speranza nell'Eterno».
19
Ricordati della mia afflizione e del mio vagare, dell'assenzio e dell'amarezza.
20
L'anima mia se ne ricorda del continuo ed è abbattuta dentro di me.
21
Questo voglio richiamare alla mente e perciò voglio sperare.
22
E' una grazia dell'Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite.
23
Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà.
24
«L'Eterno è la mia parte», dice l'anima mia, «perciò spererò in lui».
25
L'Eterno è buono con quelli che sperano in lui, con l'anima che lo cerca.
26
Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell'Eterno.
27
Buona cosa è per l'uomo portare il giogo nella sua giovinezza.
28
Sieda solitario e stia in silenzio quando Dio glielo impone.
29
Metta la sua bocca nella polvere, forse c'è ancora speranza.
30
Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi di vituperio.
31
Poiché il Signore non rigetta per sempre;
32
ma, se affligge, avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie,
33
poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini.
34
Quando uno schiaccia sotto i suoi piedi tutti i prigionieri della terra,
35
quando uno perverte il diritto di un uomo alla presenza dell'Altissimo.
36
quando si fa torto ad un uomo nella sua causa, il Signore non lo vede?
37
Chi mai dice qualcosa che poi si avvera, se il Signore non la comandato?
38
Il male e il bene non procedono forse dalla bocca dell'Altissimo?
39
Perché mai si lamenta un uomo vivente, un uomo per la punizione dei suoi peccati?
40
Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole e ritorniamo all'Eterno.
41
Eleviamo i nostri cuori e le nostre mani a Dio nei cieli.
42
Noi abbiamo peccato, siamo stati ribelli e tu non hai perdonato.
43
Ti sei avvolto nell'ira e ci hai inseguito, hai ucciso senza pietà.
44
Ti sei avvolto in una nuvola, perché nessuna preghiera potesse passare.
45
Ci hai reso spazzatura e rifiuto in mezzo al popoli.
46
Tutti i nostri nemici hanno spalancato la bocca contro di noi.
47
Ci sono venuti addosso terrore, laccio, desolazione e rovina.
48
Rivi d'acqua scorrono dai miei occhi per la rovina della figlia del mio popolo.
49
Il mio occhio versa lacrime senza smettere, senza interruzione,
50
fino a quando l'Eterno non guardi dal cielo e non veda.
51
Il mio occhio procura dolore alla mia anima per tutte le figlie della mia città.
52
Quelli che mi odiano senza ragione mi hanno dato la caccia come a un uccello.
53
Hanno distrutto la mia vita nella fossa, mi hanno tirato pietre.
54
Le acque scorrevano sopra il mio capo, io dicevo: «E' finita per me».
55
Ho invocato il tuo nome, o Eterno, dal fondo della fossa.
56
Tu hai udito la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, al mio grido di aiuto.
57
Quando ti ho invocato ti sei avvicinato; hai detto: «Non temere!».
58
O Signore, tu hai difeso la causa a dell'anima mia, tu hai redento la mia vita.
59
O Eterno, tu hai visto il torto da me subito, difendi la mia causa!
60
Hai visto tutto il loro spirito di vendetta, tutte le loro macchinazioni contro di me.
61
Hai udito i loro insulti, o Eterno, tutte le loro macchinazioni contro di me.
62
i discorsi di quelli che si levano contro di me, ciò che meditano contro di me tutto il giorno.
63
Osserva quando si siedono e quando si alzano, io sono la loro canzone.
64
Ripagali, o Eterno, secondo l'opera delle loro mani.
65
Rendili duri di cuore, la tua maledizione sia su di loro.
66
Inseguili nella tua ira e distruggili da sotto i cieli dell'Eterno.

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Lamentazioni 4


1
Come si è annerito l'oro, si è alterato l'oro migliore! Le pietre del santuario sono sparse all'imbocco di tutte le strade.
2
I preziosi figli di Sion valutati come oro fino, come mai sono ritenuti quali vasi di argilla, lavoro delle mani di vasaio?
3
Perfino gli sciacalli porgono le mammelle per allattare i loro piccoli, ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi del deserto.
4
La lingua del lattante si attacca al suo palato per la sete; i bambini domandano pane ma non c'è chi ne dia loro.
5
Quelli che mangiavano cibi squisiti languono per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio.
6
La punizione dell'iniquità della figlia del mio popolo è maggiore della punizione del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d'uomo le venisse contro.
7
I suoi principi erano piú splendenti della neve, piú bianchi del latte, avevano il corpo piú rosso dei coralli, il loro volto era come uno zaffiro.
8
Ora il loro aspetto è piú nero dell'oscurità; non si riconoscono piú nelle strade; la loro pelle aderisce alle loro ossa, si è seccata, è divenuta come un legno.
9
Gli uccisi di spada stanno meglio di quelli che muoiono di fame, perché questi deperiscono estenuati per mancanza dei prodotti del campo.
10
Le mani delle donne pietose hanno fatto cuocere i loro stessi bambini, son serviti loro di cibo, nella rovina della figlia del mio popolo.
11
L'Eterno ha esaurito il suo furore, ha riversato la sua ira ardente, ha acceso in Sion un fuoco, che ha divorato le sue fondamenta.
12
I re della terra e tutti gli abitanti del mondo non avrebbero mai creduto che l'avversario e il nemico sarebbero entrati nelle porte di Gerusalemme.
13
Ma questo è avvenuto per i peccati dei suoi profeti e per le iniquità dei suoi sacerdoti, che hanno versato in mezzo ad essa il sangue dei giusti.
14
Essi erravano come ciechi per le strade, contaminati di sangue, di modo che nessuno poteva toccare le loro vesti.
15
Al loro apparire la gente gridava: «Allontanatevi, un impuro! Allontanatevi, allontanatevi, non toccatelo!». Quando fuggivano e andavano errando fra le nazioni dicevano: «Non potranno piú rimanere qui».
16
La faccia dell'Eterno li ha dispersi, non volgerà piú su di loro il suo sguardo; non hanno avuto rispetto per i sacerdoti né hanno usato pietà per i vecchi.
17
Inoltre i nostri occhi si consumavano nell'attesa di un vano soccorso. Dal nostro posto di osservazione aspettavamo invano una nazione che non poteva salvarci.
18
Ci davano la caccia ad ogni passo, impedendoci di camminare per le nostre piazze. La nostra fine è prossima, i nostri giorni sono compiuti, la nostra fine è giunta.
19
I nostri persecutori sono stati piú veloci delle aquile del cielo; Ci hanno inseguito sui monti, ci hanno teso agguati nel deserto.
20
Il soffio delle nostre narici, l'unto dell'Eterno è stato preso nelle loro fosse, lui, del quale dicevamo: «Alla sua ombra noi vivremo fra le nazioni».
21
Rallegrati e gioisci, o figlia di Edom, che dimori nel paese di Uts. Anche a te giungerà il calice; ti ubriacherai e scoprirai la tua nudità.
22
La punizione della tua iniquità si è compiuta, o figlia di Sion. Egli non ti manderà piú in cattività, ma punirà la tua iniquità, o figlia di Edom, metterà allo scoperto i tuoi peccati.

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Lamentazioni 5


1
Ricordati, Eterno, di quanto ci è accaduto, guarda e vedi il nostro obbrobrio.
2
La nostra eredità è passata a stranieri, le nostre case a estranei.
3
Noi siamo diventati orfani, senza padre, le nostre madri sono come vedove.
4
Dobbiamo pagare per l'acqua che beviamo, la nostra legna l'abbiamo solo a pagamento.
5
Siamo inseguiti con un giogo sul collo, siamo esausti e non abbiamo alcun riposo.
6
Abbiamo teso la mano all'Egitto e all'Assiria, per saziarci di pane.
7
I nostri padri hanno peccato e non sono piú, e noi portiamo la punizione delle loro iniquità.
8
Schiavi dominano su di noi, nessuno può liberarci dalle loro mani.
9
Ci procuriamo il pane a rischio della nostra vita, davanti alla spada del deserto.
10
La nostra pelle si è riscaldata come un forno per l'ardore della fame.
11
Hanno violentato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda.
12
I capi sono stati impiccati dalle loro mani, la persona dei vecchi non è stata rispettata.
13
I giovani sono stati messi a macinare, i ragazzi sono caduti sotto il carico delle legna.
14
I vecchi hanno smesso di radunarsi alla porta, i giovani hanno smesso di suonare i loro strumenti.
15
La gioia dei nostri cuori è venuta meno, la nostra danza si è mutata in lutto.
16
La corona è caduta dal nostro capo; guai a noi, perché abbiamo peccato!
17
Per questo si è ammalato il nostro cuore, per queste cose si sono oscurati i nostri occhi:
18
per il monte di Sion che è desolato, e vi scorazzano le volpi.
19
Ma tu, o Eterno, rimani per sempre, e il tuo trono di generazione in generazione.
20
Perché ci dimenticheresti per sempre e ci abbandoneresti per un lungo tempo?
21
Facci ritornare a te, o Eterno, e noi ritorneremo; ristabilisci i nostri giorni come In passato.
22
Ci hai forse interamente rigettati o sei tu grandemente adirato contro di noi?

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Giovanni 18

1-27
1
Dette queste cose, Gesú uscí con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Kedron, dove c'era un orto nel quale entrò lui con i suoi discepoli.
2
Or Giuda, che lo tradiva, conosceva anche lui quel luogo, perché molte volte Gesú vi si era ritirato con i suoi discepoli.
3
Giuda dunque, preso un gruppo di soldati e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei. venne là con lanterne torce e armi.
4
Gesú allora, conoscendo tutto quello che gli stava per accadere, uscí e chiese loro: «Chi cercate?».
5
Gli risposero «Gesú il Nazareno». Gesú disse loro: «Io sono!». Or Giuda che lo tradiva era anch'egli con loro.
6
Appena egli disse loro: «Io sono», essi indietreggiarono e caddero a terra.
7
Gesú dunque domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Essi dissero: «Gesú il Nazareno».
8
Gesú rispose: «Vi ho detto che io sono; se dunque cercate me lasciate andare via costoro»;
9
e ciò affinché si adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato»,
10
Allora Simon Pietro, che aveva una spada la sfoderò, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio destro; or quel servo si chiamava Malco.
11
Ma Gesú disse a Pietro: «Riponi la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato?».
12
Allora il gruppo di soldati, il capitano e le guardie dei Giudei presero Gesú e lo legarono.
13
E lo condussero prima da Anna, perché era suocero di Caiafa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
14
Caiafa era colui che aveva consigliato ai Giudei che era conveniente che un uomo morisse per il popolo.
15
Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesú. E quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesú nel cortile del sommo sacerdote.
16
Ma Pietro restò alla porta di fuori. Allora l'altro discepolo, che era noto al sommo sacerdote, uscí e parlò alla portinaia e fece entrare Pietro.
17
E la serva portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».
18
Intanto i servi e le guardie, acceso un fuoco di carboni, se ne stavano in piedi e si scaldavano, perché faceva freddo; anche Pietro stava in piedi con loro e si scaldava.
19
Or il sommo sacerdote interrogò Gesú riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
20
Gesú gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio dove tutti i Giudei si radunano, e non ho detto niente in segreto.
21
Perché interroghi me? Interroga coloro che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho detto».
22
Egli aveva appena detto queste parole, che una delle guardie che gli stava vicino diede a Gesú uno schiaffo, dicendo: «Cosí rispondi al sommo sacerdote?».
23
Gesú gli rispose: «Se ho parlato male, mostra dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
24
Anna dunque lo rimandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.
25
Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero dunque: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?» Ed egli lo negò e disse: «Non lo sono».
26
Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di colui a cui Pietro aveva reciso l'orecchio, disse: «Non ti ho io visto nell'orto con lui?».
27
E Pietro lo negò di nuovo, e subito il gallo cantò.

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